giovedì 30 aprile 2015

EXPO: BIGNAMI (Movimento X), SCANDALOSO, NEGATO ACCESSO A DISABILI CHE AVREBBERO DOVUTO LAVORARE ALLA FIERA


Roma, 30 apr. (AdnKronos) - "E' scandaloso che a poche ore dall'inaugurazione dell'Expo a tre ragazzi disabili, che avrebbero dovuto allestire una fioriera all'interno della Fiera, sia stato negato l'accesso. E' davvero sufficiente il cibo oppure un tocco di civiltà non guasterebbe?". E' quanto afferma Laura Bignami, senatrice di Movimento X, dopo aver appreso la notizia su Corriere sociale.
"Non basta la motivazione data da Expo Milano che ha parlato di un inconveniente burocratico - incalza la senatrice che ha appena depositato un'interrogazione ad hoc sul tema - I ministri del Lavoro e dell'Agricoltura non possono non approfondire questa vicenda che grida vendetta".
Secondo Bignami "Poletti e Martina, a questo punto, dovrebbero anche impegnarsi per garantire un'opportunità lavorativa ai tre giovani per compensare il danno morale loro arrecato. Una vetrina mondiale quale Expo, infatti, non può dimenticare né l'articolo 3 della nostra Costituzione né la Carta di Milano". "E' evidente che la globalizzazione dell'indifferenza - conclude con amarezza Bignami - può produrre questi effetti di ingiustificabile discriminazione. Se globalizzassimo, invece, democrazia e solidarietà, potremmo cominciare a essere un Paese civile".
(Rre-Ste/AdnKronos) 30-APR-15 16:56
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Ecco il testo dell'interrogazione:







Interrogazione a risposta scritta
BIGNAMI, CAMPANELLA, ORELLANA, GAMBARO, MUSSINI, PEPE, VACCIANO, DE PIETRO, BOCCHINO ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Premesso che:
come appreso dal Corriere Sociale del 29 aprile 2015: in data 28 aprile sarebbe stato negato l'accesso ad Expò Milano 2015 a tre ragazzi disabili della Cooperativa Sociale "Insieme" di Treviglio, che avrebbero dovuto allestire una fioriera all'interno della Fiera, nello spazio dedicato all'agricoltura urbana;
tra i promotori dell'iniziativa c'erano l'Associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini e Bologna Fiere che avevano acconsentito a far realizzare ai tre ragazzi un'aiuola di piante aromatiche nello spazio che gestiscono all'interno di Expò, in "una zona già finita e messa in sicurezza" come spiegato da Stefano Cerea, presidente dell'Associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini tecnici comunali;
le procedure di accreditamento erano state curate da Bologna Fiere, che aveva richiesto le autorizzazioni necessarie ed i pass per i propri tecnici e per i tre ragazzi ben 15 giorni prima;
Expò Milano ha motivato il respingimento dei tre ragazzi parlando di un inconveniente burocratico, ma sembrerebbe che il vero motivo del diniego sia legato ad un problema di responsabilità a causa della disabilità dei giovani;
 il presidente Cerea avrebbe tentato di risolvere la questione chiedendo le autorizzazioni ai genitori e assumendosi la responsabilità durante le poche ore di lavoro dei ragazzi, che sono persone dotate di autonomia, ma una volta giunti davanti ai cancelli della fiera per loro non ci sarebbe stato nulla da fare;
il progetto che non è stato possibile portare a compimento, con grande delusione dei ragazzi e delle loro famiglie, nasceva dalla volontà di offrire ai ragazzi un'occasione concreta di integrazione e di superamento dell'handicap, in una manifestazione di rilevanza internazionale;
si chiede si sapere:
se i ministri in indirizzo siano a conoscenza della questione e se non intendano indagare sulle effettive cause del respingimento dei tre ragazzi della cooperativa sociale Insieme di Treviglio;
se non ritengano opportuno intervenire, per quanto di rispettiva competenza, per offrire un'opportunità lavorativa ai tre giovani;
se siano a conoscenza di episodi simili che si siano verificati nei mesi scorsi e se tali situazioni trovino puntuale disciplina nei regolamenti amministrativi di Expò;
se non ritengano che episodi come quello del 28 aprile 2015 siano in contrasto con la "Carta di Milano" che dichiara inaccettabile che "ci siano ingiustificabili diseguaglianze nelle possibilità, nelle capacità e nel¬le opportunità tra individui e popoli";
se non ritengano urgente lanciare un segnale chiaro di apertura della manifestazione al tema della disabilità, affinchè l'Expò non diventi l'occasione per  mettere il nostro Paese sotto i riflettori delle critiche e delle polemiche.
Roma, 30 aprile 2015

Intervista alla sen. Bignami su Tecnica della scuola


Lei ha presentato di recente un disegno di legge per gli alunni in difficoltà di apprendimento.  Non le pare che con il ddl 2294 e con quello che si richiama alla LIP ci sia già abbastanza carne al fuoco?

Non è così. Nella Buona scuola, fatta eccezione per un richiamo all'insegnamento di sostegno contenuto nell'articolo 21, non c'è nulla che punti a un'autentica integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità. La stessa Lip, di cui sono firmataria, rimane su un livello generico. I 17 articoli del mio ddl, invece, cercano di focalizzare l'attenzione sui problemi pratici legati all'apprendimento dei disabili. Di qui, per esempio, la richiesta al Miur di linee guida per stimolare capacità quali attenzione, memoria e visuspazialità. Esercizi mirati senza i quali le probabilità di un apprendimento distorto sono elevatissime. Insomma, l'obiettivo è puntare a una legge organica che metta al centro, finalmente, le esigenze dell'alunno e che mi auguro sia incardinata nella discussione del ddl 2294 anche attraverso gli emendamenti già depositati alla Camera.

Può riassumerci in poche parole i criteri che ispirano la sua proposta?

Le esigenze e il benessere dei ragazzi con disabilità costituiscono il presupposto di partenza del ddl. Questi giovani speciali, infatti, devono essere i veri protagonisti del loro percorso di istruzione e formazione. Un altro criterio ispiratore, però, è la professionalità dei docenti che, insieme alla garanzia della continuità didattica, rappresenta il fulcro della mia proposta.

E le finalità?

Sono di ordine pratico. A cominciare dall'assunzione degli insegnanti di sostegno dal primo giorno di scuola e dalla loro professionalità. A guidare il percorso formativo di ragazzi con disabilità devono essere docenti qualificati o, in loro assenza, educatori professionali. A questa logica, per esempio, va ascritta anche l'introduzione del curriculum del docente che, accanto alle specializzazioni conseguite in base ai diversi deficit, contempla soprattutto le esperienze maturate sul campo. Si tratta di uno strumento di gratificazione per l'insegnante ma anche di grande trasparenza per i genitori.

Parliamo di un tema specifico: lei pensa che i processi di integrazione possano essere affidati soltanto ai docenti di sostegno?

Non lo penso affatto. Quello dell'integrazione è un processo bidirezionale. Un ragazzo con disabilità è un valore aggiunto per la classe e viceversa. Ma soprattutto, dietro questi giovani c'è l'intero team di insegnanti. E non solo quello di sostegno. Non a caso mi sarebbe piaciuto introdurre il termine 'docente di collegamento' perché è proprio questa la funzione che dovrebbe svolgere tra l'alunno e il mondo esterno, la classe e la stessa famiglia.

Per migliorare i processi di integrazione è sufficiente aumentare il numero dei docenti di sostegno e del personale che si occupa anche ad altro titolo dei disabili nella scuola?

Non basta. E' prioritario che chi si dedica all'insegnamento di sostegno viva il proprio lavoro come una missione. Con professionalità, passione e abnegazione. Difficile oggi, soprattutto se i cinque anni di sostegno sono vissuti dai docenti solo come un passaporto per entrare in ruolo. Una dinamica inconcepibile. Ecco perché è giunto il momento di occuparsi seriamente degli alunni in difficoltà di apprendimento. Bisogna lavorare nei limiti delle potenzialità dei disabili e non, come spesso si è fatto fin'ora, operare nei limiti delle potenzialità dei docenti.

lunedì 27 aprile 2015

Scuola: ddl Bignami, Per disabili docenti specializzati sul sostegno


"Ragazzi protagonisti processi di apprendimento, devono avere il 'loro' insegnante sin dal primo giorno di scuola" Roma, 25 apr. (AdnKronos) - Insegnanti ad hoc per il sostegno ad alunni disabili, in carica dal primo giorno di scuola e con specializzazione specifica in base ai diversi deficit, "mettendo al centro le esigenze dell'alunno". E possibilità per i genitori di 'ricusarli', con l'avallo di un neuropsichiatra, in casi specifici di 'incompatibilità'. Sono alcuni dei principi alla base del Disegno di legge "Disposizioni per la scuola e per gli alunni con difficoltà di apprendimento", prima firmataria Laura Bignami, presentato al Senato con l'intento di farlo incardinare nella discussione del Ddl "La buona scuola" anche sotto forma di singoli emendamenti. Il provvedimento, 17 articoli, che punta all'effettiva integrazione scolastica degli alunni con disabilità, prevede la presa in carico del progetto inclusivo da parte di tutti i docenti. Viene quindi prevista la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali necessari a realizzare l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nonché degli indicatori di qualità. "E' necessario - spiega Bignami all'Adnkronos - ripensare il ruolo dell'insegnante di sostegno, rimettendo al centro il ragazzo rendendolo protagonista del suo percorso, sin dal primo giorno di scuola. Il ragazzo - aggiunge - deve avere il 'suo' insegnante sin dal primo giorno di scuola. E' un momento critico in cui il genitore si sente abbandonato dallo stato. Perché aspettare a volte anche alcuni mesi prima di vedere assegnato l'insegnante di sostegno? E' un aspetto che va eliminato. Questi ragazzi, se no abbandonati e ben gestiti rappresentano un valore aggiunto anche per i compagni". Si reintroduce la separazione delle aree del sostegno Il ddl istituisce quattro specifici ruoli per il sostegno didattico, per i diversi gradi di istruzione: per la scuola dell'infanzia, per le cosiddette elementari, per le medie e per le superiori, prevedendo percorsi di studio specifici. "La mancanza di titolo di specializzazione degli insegnanti di sostegno - spiega Bignami - va a discapito delle esigenze e dei diritti degli alunni disabili". Ai primi due ruoli si accede con la laurea magistrale quinquennale a ciclo unico e un successivo corso di specializzazione per il sostegno; al terzo ed al quarto ruolo si accede con laurea triennale in materie che consentano l'abilitazione all'insegnamento e con una successiva laurea magistrale a cui segue un anno di corso di specializzazione per il sostegno: al terzo ed al quarto ruolo si accede con laurea triennale in materie che consentano l'abilitazione all'insegnamento e con una successiva laurea magistrale a cui segue un anno di corso di specializzazione per il sostegno. Si reintroduce poi la separazione delle aree del sostegno. L'attività del docente specializzato non può prescindere dalle sue competenze e conoscenze di base, dalla sua formazione scientifica, umanistica o tecnica, sebbene il corso di sostegno frequentato abbia fornito a tutti indistintamente le medesime competenze di legislazione, didattica e pedagogia speciale. L' incarico può essere 'ricusato' dai genitori, con l'avallo del neuropsichiatra "Le competenze di base sono imprescindibili, tanto più nella scuola secondaria di secondo grado; se un alunno ha un deficit nell'area logico matematica, ha diritto ad un docente che provenga da tale area" prosegue Bignami. Inoltre, si prevede che i corsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno e per gli educatori scolastici, (figura cui si prevede di ricorrere per la copertura di posti residui non coperti da docenti) prevedano una parte di ore differenziate in base al tipo di deficit degli alunni. Il Ddl intende inoltre assicurare la continuità didattica. All'art. 6 si stabilisce, infatti, che la durata dell'incarico del docente di sostegno deve essere almeno pari alla durata del corso di studi. L'incarico deve, pertanto, avere durata di 3 anni per la scuola dell'infanzia, 5 anni per la scuola primaria, 3 anni per la scuola secondaria di primo grado e 5 anni per la scuola secondaria di secondo grado. Si prevede, poi, la possibilità di prorogare l'incarico qualora l'alunno disabile non termini il grado scolastico nei tempi previsti. L'incarico può essere, invece, revocato nel caso in cui ci sia una richiesta motivata dei genitori dell'alunno disabile, avallata dal neuropsichiatra ovvero da chi ha in carico la situazione. (Ste/AdnKronos)

domenica 19 aprile 2015

Movimento X sostiene il progetto federativo unitario di Progetto X. Per una nuova e vera partecipazione democratica


E' pronto ed operativo Liquid Feedback di Progetto X . Sul sistema troverete caricati e pronti ad essere discussi, modificati ed emendati, lo Statuto e i Regolamenti oltre a tutte le questioni di interesse del progetto. 
Fino al 31 Maggio lavoreremo tutti insieme (utenti registrati e utenti registrati-iscritti) allo Statuto e ai regolamenti. Poi seguirà la seconda fase finale verso il Congresso.

mercoledì 15 aprile 2015

ISEE, BIGNAMI: RENZI GIOCA A MONOPOLI

 "Tutte le armi sono buone contro gli indifesi". Così Laura Bignami, senatrice di Movimento X, si scaglia contro la decisione del governo di ricorrere al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar del Lazio relative al computo Isee. "Se è vero che Renzi banalizza e disprezza il gioco del Monopoli allora, per coerenza, su un tema delicato e urgente come la ridefinizione dell'Isee per l'assegnazione delle case popolari, non dovrebbe tirare ancora i dadi. A meno che - incalza ironica - solo sull'iter dell'Italicum non si voglia correre il rischio di tornare a 'Vicolo corto'. Ma pare che il premier risieda negli alberghi del 'Parco della Vittoria', mandando in 'prigione senza passare dal via' gli amici sereni". La preoccupazione di Bignami, che sul tema ha anche presentato un'interrogazione per sollecitare una modifica dell'indicatore secondo quanto stabilito dal Tar, "non è tanto l'incoerenza di Renzi, alla quale ormai sono assuefatta, quanto le conseguenze per le famiglie con disabili a carico. Senza una tempestiva modifica dell'Isee - evidenzia - le persone con disabilità risulteranno troppo ricche persino per accedere a una casa popolare". "Siamo di fronte a un paradosso inaccettabile - conclude la senatrice - ancora più grave perché il governo sta alimentando le incertezze del diritto ma soprattutto si sta rendendo responsabile di una vergognosa ingiustizia sociale".

giovedì 2 aprile 2015

Presentata interrogazione sen. Bignami al ministro della salute sull'acufene

Atto n. 4-03744

Pubblicato il 1 aprile 2015, nella seduta n. 421

BIGNAMI- Al Ministro della salute. -
Premesso che:

l'acufene è un disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni, eccetera), vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o in generale nella testa e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita di chi ne soffre; spesso portano ad un forte stato di depressione che talvolta può avere risvolti drammatici, quali la morte per suicidio;

è stato calcolato che nella popolazione priva di difetti uditivi un soggetto su dieci soffre o ha sofferto di acufene, mentre nella popolazione con ipoacusia, cioè con riduzione uditiva, la percentuale sale a circa il 50 per cento:

più del 20 per cento della popolazione generale ha avuto esperienze non traumatiche di acufene che, per il 7 per cento, hanno richiesto l'assistenza del medico otorino, per il 5 per cento hanno provocato disabilità e per il 2 per cento un grave handicap;

secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Tinnitus-Acufene (A.I.T.) onlus, che conta 2.000 iscritti, i portatori di acufene in Italia sono oltre 5 milioni;

al momento l'acufene non è riconosciuto come una patologia, pertanto non è ricompreso nei livelli essenziali di assistenza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno dare impulso a ricerche scientifiche e studi clinici sull'acufene e finanziare i centri di ricerca che hanno già avviato studi su questa patologia;

se non ritenga urgente riconoscere l'acufene come malattia cronica e invalidante da ricomprendere nei LEA.

mercoledì 1 aprile 2015

Scuola: Bignami,bene Faraone ma lavoro condiviso su disabili

"Accolgo con favore le parole del sottosegretario Faraone, circa la volontà di incentivare la formazione specifica degli insegnanti di sostegno in relazione alla disabilità degli studenti.
In questa linea va il disegno di legge presentato in Senato a mia prima firma, e sottoscritto da numerosi colleghi, che colma molte lacune in tema di integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali.
Nel testo presentato prevediamo che i corsi di specializzazione per i docenti di sostegno e per gli educatori scolastici abbiano una parte di ore differenziate in base ai diversi tipi di disabilità.
 Inoltre stabiliamo che il dirigente utilizzi come criterio per l'assegnazione degli insegnanti di sostegno agli alunni, l'esperienza maturata negli anni sui diversi tipi di disabilità. Così, ad esempio, chi avrà lavorato per più tempo con studenti autistici avrà la priorità ad essere assegnato a chi presenta questo tipo di disturbo, nel quale avrà acquisito maggiori competenze.
Ci auguriamo che durante l'iter parlamentare il governo accolga le proposte che giungeranno dalle opposizioni per arrivare ad un lavoro condiviso su un tema di assoluta priorità."
Sen. Laura Bignami
(Movimento X)
Roma, 1 aprile 2015