Cosa è Progetto Per?
Perché un’associazione dovrebbe partecipare?
Ma una grossa associazione non diventa dominante?
Di chi è la proprietà del simbolo?
Chi concede o toglie l’utilizzo del simbolo?
A chi viene concesso l’uso del simbolo?
In altri movimenti ci sono stati problemi di concorrenza tra
gruppi della stessa città, come Progetto Per regolamenta la questione?
Il presidente dell’associazione è anche il portavoce politico?
Perché i rappresentanti regionali non sono uno per provincia ma in quota parte?
Un problema in altri soggetti politici sono le votazioni online non verificabili, voi come risolvete il problema?
Tutti gli utenti registrati a Progetto Per sono automaticamente iscritti all’associazione?
C’è una quota di iscrizione economica?
Come si finanzierà Progetto Per?
Cosa succederà fino al congresso Per?
Se avete altre domande scrivete a faq@progettox.it e le aggiungeremo qui con le risposte.
Progetto Per è un percorso, una proposta organizzativa, il risultato di un laboratorio di idee.
Progetto Per nasce dall’impulso di due Senatrici espulse
irregolarmente da M5S alla componente Movimento X del gruppo misto del
Senato (XVII Legislatura) e dall’assemblea Romana “Progetto 8 Giugno”
del 2014, entrambi tesi a contribuire al ritorno allo scopo originario
del Movimento 5 Stelle, cioè quello di permettere ai cittadini italiani
di contribuire alla vita politica italiana ridonando loro dignità di
protagonisti, incentivando il merito, la responsabilità, l’etica comune
(scopo abbandonato e smentito clamorosamente dai fatti).
L’idea fondamentale di Progetto Per è che la mutazione strutturale
del M5S sia stata possibile anche e soprattutto grazie all’assenza di
regole condivise che garantissero la costruzione di una proposta
politica partecipata, consapevole.
La scelta del percorso, quindi, nella sua prima fase ha preferito
lavorare alle regole piuttosto che ai contenuti, in un certo senso,
cercando di non stravolgerne però gli ideali originari.
Questi ideali, successivamente, sono stati raccolti da tutti coloro
che vi hanno lavorato in una serie di principi statutari e politici ben
chiari, espressi nel codice etico e nella lettera di intenti, sempre
aperti ovviamente al confronto democratico interno.
Per questo, Progetto Per si sviluppa autonomamente
sia dalla corrente del gruppo misto Movimento X che da Progetto 8
Giugno raccogliendo contributi molteplici per costruire e proporre una
proposta organizzativa che possa raggiungere un equilibrio fra
democrazia diretta e democrazia rappresentativa, responsabilità
collettiva e individuale, diritti e doveri individuali e collettivi,
pluralità e unità.
Nella sua seconda fase, quella attuale, offre le regole statutarie e
pratiche alla rielaborazione collettiva e democratica, sperando questa
permetta di migliorarle e razionalizzarle, dedicandosi alla elaborazione
della proposta politica-programmatica.
La speranza di Progetto Per è che il lavoro svolto possa offrire
spunti di lavoro alle tante micro-realtà politiche già presenti sul
territorio e ai molti gruppi civici e sociali, democratici, autonomi e
indipendenti che stanno nascendo, prevedendo la conclusione del progetto
attraverso un’assemblea costituente ampia che sancisca la nascita di un
nuovo soggetto politico nazionale in grado di ritornare ad offrire una
speranza di futuro al nostro Paese, a cui Progetto Per faccia da colonna
portante.
- Perché un’associazione dovrebbe partecipare?
L’associazione mantiene la propria indipendenza, con i propri
iscritti che, iscritti anche a Progetto Per, possono partecipare
democraticamente alla competizione politica, godendo, se superati i
processi di selezione democratica, della massa critica di tutti.
L’unione fa la forza.
Ovviamente questo vale anche per i progetti che Progetto Per potrà sviluppare, in termini di risorse ed energie.
- Ma una grossa associazione non diventa dominante?
L’ipotesi di dare alle associazioni un valore “di voto” pesato è
stata subito scartata, perché eticamente e politicamente inaccettabile
da chi professa lo schema democratico “una testa un voto”.
Il “potere” che un’associazione numerosa potrebbe avere se iscrivesse
tutti i propri soci a Progetto Per verrebbe moderato dalla struttura
federale, dalla rappresentanza regionale e dalla democrazia
partecipativa. Ma in fondo sarebbe comunque rappresentativo di chi più
crede nella partecipazione dei cittadini, spingendo all’equilibrio sui
grandi numeri e al rispetto dei Principi fondanti e della lettera di
intenti di Progetto Per.
Inoltre l’associazione dovrebbe investire in grandi risorse numeriche
di iscritti e, a questo punto, che bisogno di Progetto Per?
- Di chi è la proprietà del simbolo?
La proprietà del simbolo è di tutti gli iscritti.
Chi concede o toglie l’utilizzo del simbolo?
Il Coordinamento nazionale o regionale di pertinenza, posto che
l’Assemblea nazionale o Regionale degli iscritti abbiano perfezionato
l’accettazione dell’organizzazione locale all’interno della federazione.
Vi sono chiari procedimenti di garanzia sanciti e democratici.
A chi viene concesso l’uso del simbolo?
A tutti i gruppi e le organizzazioni che ne facciano richiesta
secondo lo specifico iter previsto, che ne accerti la compatibilità
statutaria, la democraticità, e non vi siano ragioni ostative.
In altri movimenti ci sono stati problemi di concorrenza tra
gruppi della stessa città, come Progetto Per regolamenta la questione?
Possono esistere diversi circoli (e associazioni federate) nella
stessa città, ma le loro denominazioni devono permettere una facile
distinzione. La Commissione regionale di garanzia è competente a
dirimere eventuali questioni, ma le metodologie democratiche previste
consentono la partecipazione a tutti, con alleanze o confluenze.
Il presidente dell’associazione è anche il portavoce politico?
Si, il Presidente Coordinatore nazionale è rappresentante legale
dell’associazione e la rappresenta politicamente. E’ anche il
responsabile delle strutture web di Progetto X (escluse quelle locali).
Perché i rappresentanti regionali non sono uno per provincia ma in quota parte?
Per cominciare con un numero congruo e ragionevole nella costituzione
dell’Assemblea dei rappresentanti, ma comunque proporzionale e
rappresentativo del numero degli abitanti. Inizialmente ne erano
previsti 58 ma sono passati a 129 per garantire pluralismo e presenza di
minoranze, come richiesto dalla Commissione Parlamentare per la
Democrazia e la Trasparenza dei Partiti e dei Movimenti Politici, a cui
Progetto Per è registrato in parlamento.
Dal confronto con Progetto Federale, che ne proponeva 1 solo per
regione, in una forte struttura federale (mancante però di pluralismo),
si è passati ad una mediazione iniziale con il numero di province, anche
se la rappresentatività migliore si avrebbe per circoscrizioni che
tengono conto della popolazione residente. Nulla vieta però che in fase
di assemblea costituente si decida di passare a questo tipo di
rappresentatività. Non dimentichiamo però che il modello punta comunque
ad un forte intervento e controllo democratico degli iscritti in toto.
Un problema in altri soggetti politici sono le votazioni online, non verificabili. Voi come risolvete il problema?
Molte votazioni online sulla piattaforma principale nazionale saranno
di tipo palese e i risultati saranno quindi verificabili da ogni
singolo iscritto. A livello locale e in situazioni dove i votanti sono
pochi e si votano “persone” i regolamenti indicano invece metodi di voto
web segreto (sotto l’autonomia dei gruppi) o metodi con voto cartaceo.
Abbiamo verificato l’efficacia di piattaforme di altro tipo, per il voto
segreto, di enti esterni e certificati. Alcune le
suggeriamo e le utilizziamo già. Altre piattaforme potrebbero
presentarsi nel corso del dibattito fino al Congresso.
Tutti gli utenti registrati a Progetto Per sono automaticamente iscritti all’associazione?
E’ bene distinguere tra utente simpatizzante registrato alla piattaforma e utente ISCRITTO
con l’invio della accettazione del Codice Etico. Gli utenti
simptizzanti possono partecipare praticamente a tutto sulle varie
piattaforme e sui Social-Forum ma le decisioni deliberative saranno
prese dagli utenti registrati che si saranno iscritti sottoscrivendo il
CODICE ETICO-ACCETTAZIONE e concluso positivamente la fase di
accettazione. Gli utenti Iscritti possono creare gruppi di lavoro e
coordinamento regionali e locali, con relativi forum.
C’è una quota di iscrizione economica? Al momento
no, ma sarà presumibilmente prevista in futuro se l’associazione dovesse
crescere e/o superare il congresso. Per ora è gratuita. Alcuni circoli
sul territorio offrono invece ai propri iscritti l’opzione tra il
pagamento di una quota annuale e la garanzia di un certo numero di ore
prestate come attivismo di “servizio”.
Come si finanzierà Progetto Per?
Con le quote associative, con il crowdfunding e le donazioni degli eletti (non obbligatorie) e di tutti.
Cosa succederà fino al congresso Per?
Progetto Per vuole costituirsi passo passo crescendo nel numero degli
iscritti e dei partecipanti. Fino al congresso le linee politiche, lo
statuto e i documenti verranno discussi e emendati (lo sono stati già
più volte ed ora sono espressi neo concetti di partenza). Con il
congresso si sceglieranno le basi definitive e si darà il via alla
federazione con la possibilità di un nome nuovo, per un simbolo e per un
Logo di riconoscimento per le associazioni federate.
CON IL CONGRESSO E IL LAVORO DI TUTTI, TUTTO, PIATTAFORME
COMPRESE, POTRA’ CAMBIARE, MA DEMOCRATICAMENTE, SENZA CAPIBASTONE E
PRIMEDONNE.